C’eravamo lasciati con un aggiornamento importante come quello annunciato a Gennaio ed operativo da Maggio, Google Page Experience, che ha avuto il compito di inserire nuovi fattori (Metriche Core Web Vitals SEOUX) da tenere in considerazione per determinare il ranking dei siti web.
Ma l’introduzione del nuovo algoritmo di Google operativo in due periodi differenti (Giugno e Luglio 2021), ha fatto fare un balzo tecnologico, perché questo algoritmo che si chiama MUM, è mille volte più potente dell’algoritmo attuale di Google, BERT.
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Nuovo algoritmo Google MUM: Core update Luglio 2021
Scopriamo insieme come funziona e quali sono i criteri e fattori che Google terrà in considerazione a partire da Giugno e Luglio per determinare il ranking di tutti i siti web.
Che cos’è e cosa significa MUM
MUM è uno strumento di intelligenza artificiale ed è l’acronimo di Multitask Unified Model; gli sviluppatori affermano che MUM sia 1000 volte più potente del precedente (BERT – Bidirectional Encoder Representations from Transformers).
Questa cifra (1000) non è stata scelta per effettuare un confronto tra i due algoritmi ma rappresenta il numero dei nodi della rete neurale creata sulla base del funzionamento delle sinapsi nel cervello umano.
Come funziona MUM, il nuovo algoritmo di Google
MUM sarà in grado di comprendere query complesse e di restituire risposte formate da elenchi di link a pagine con contenuti di diversa natura.
Riportiamo l’esempio fatto dal vicepresidente di Google Search (Pandu Nayak), di una richiesta complessa che ora Google potrà soddisfare:
“Prendi questo scenario: hai scalato il Monte Adams. Ora vuoi scalare il Monte Fuji il prossimo autunno e vuoi sapere cosa fare diversamente per prepararti.”
In questo caso, per poter ottenere tutte le informazioni per capire come fare la nuova scalata, dovresti fare delle ricerche diverse su Google, invece da questo momento, grazie a MUM sarà possibile ottenere una risposta esaustiva direttamente da Google, un pò come farebbe un esperto di escursionismo.
Il vicepresidente Nayak ha riassunto l’obiettivo del nuovo algoritmo con le seguenti parole:
“I motori di ricerca di oggi non sono abbastanza sofisticati per rispondere come farebbe un esperto. Ma con una nuova tecnologia chiamata Multitask Unified Model, o MUM, ci stiamo avvicinando ad aiutarti con questi tipi di esigenze complesse. Quindi, in futuro, avrai bisogno di meno ricerche per fare le cose.”
Quindi, tornando all’esempio dell’escursionismo, L’algoritmo di Google MUM dovrebbe essere in grado di capire che l’utente vorrebbe una risposta basata sul confronto tra il monte Adams e il monte Fuji e, quindi, gli restituirebbe risposte inerenti all’altitudine, al percorso, alla preparazione fisica e alle attrezzature necessarie per affrontare la scalata.
MUM, come cambieranno le ricerche su Google
Inizialmente non si vedranno cambiamenti sostanziali, più precisamente, il motore di ricerca continuerà a fare ciò che sta facendo ora ma in maniera più performante e precisa.
L’intelligenza artificiale di MUM è stata addestrata sottoponendole 75 lingue diverse, cosi da permetterle di capire e comprendere quali fossero le interazioni tra le parole, e di conseguenza, il vero senso delle frasi comprese quelle ambigue ed articolate.
Lo scopo principale è quello di abbattere le barriere linguistiche, infatti Nayak di che MUM è capace di generare il linguaggio e non solo di comprenderlo:
“Diciamo che ci sono informazioni davvero utili sul Monte Fuji scritte in giapponese; oggi, probabilmente non le troveresti se non cercassi in giapponese. Ma MUM potrebbe trasferire la conoscenza da fonti in diverse lingue e utilizzare tali informazioni per trovare i risultati più pertinenti nella tua lingua preferita. Quindi, in futuro, quando cercherai informazioni su come visitare il Monte Fuji, potresti vedere risultati come dove godersi le migliori viste sulla montagna, onsen nella zona e famosi negozi di souvenir: tutte informazioni che si trovano più comunemente durante la ricerca in giapponese.”
Ma la nuova tecnologia di Google sarà anche in grado di trarre informazioni da altri tipi di contenuti, come ad esempio immagini e video.
Per farla breve, in un futuro che non pare così lontano, si potrà caricare una foto a supporto di una query ed ottenere una serie di risposte calzanti, esempio:
“fotografo una carota, chiedo al motore di ricerca i suoi principi nutritivi e MUM assocerà le parole all’immagine per generare una risposta esauriente”
MUM ucciderà la SEO?
Se hai visto delle variazioni importanti legate al posizionamento dei tuoi articoli e pagine web sappi che l’artefice è Google; infatti questo algoritmo per assicurarsi di fornire dei risultati di alto livello e pertinenti, sta rimuovendo i contenuti di bassa qualità che non rispondono alle linee guida dell’indicizzazione di Google.
Queste importanti variazioni (sia in positivo che in negativo) se non le hai ancora riscontrate per il tuo sito web, le vedrai nel mese di Luglio o al massimo di Agosto.
La domanda del paragrafo “MUM ucciderà la SEO?” è stata fatta da John Mueller di Google durante una discussione su Reddit, di seguito la risposta rassicurante:
“Non vedo davvero come questo ridurrebbe la necessità di SEO. Le cose si evolvono sempre.
Ricordi la barzelletta SEO sul cambio della lampadina? Niente di tutto questo è necessario da un po’ di tempo, il che è dovuto a sviluppi come questi, eppure le persone hanno ancora abbastanza da fare come SEO”.
La barzelletta sulla keyword stuffing richiamata nella risposta è la seguente: “Quanti esperti SEO ci vogliono per cambiare una lampadina, lampadina, luce, lampadina, lampada, illuminazione, interruttore, sesso, xxx, hardcore”.
Quindi possiamo affermare che la SEO non morirà ma si evolverà e che bisognerà semplicemente adattarsi ai nuovi parametri imposti da Google per non incorrere in penalizzazioni e perdite di posizioni.
Alla prossima!